Quello che gli occhi non vedonoNelle bambine è ravvisabile il mistero della “verita’ che giace al fondo”: la verità di potenzialità esistenziali realizzate o perdute. È in quella età anagrafica e psicologica al tempo stesso, l’età dell’infanzia, che l’autrice ritrova le proprie radici e la “propria” verità.
Stanze segreteLa stanza è il luogo della separatezza e dell’inconscio, grembo e prigione dell’anima femminile, si amplia a comprendere la “realtà” nella sua inquietante molteplicità e attraverso la porta unisce il qui e l’altrove.
Passi di donnaAllegri, decisi, colorati, lenti, stanchi, sconfitti. I passi della donna sono spesso difficili, molte volte coraggiosi. Possono essere incerti, possono cambiare direzione, perdersi qua e là per i loro sentieri.
Ars SacraAlla domanda se sia possibile produrre un’arte che sia anche sacra, la risposta può essere di unire nella pittura bellezza e spiritualità, senza togliere spazio all’originalità e alla sperimentazione.
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Dicono di lei

Davide Dell'Acqua

"Le opere di Viviana Graziani ci parlano sottovoce, quasi sospese nel tempo. Un viaggio al limite del sogno, una poesia dalla forte connotazione introspettiva. le sue figure, non sono mai ritratti, ma sono i molteplici volti dell'anima della donna. Ed è interessante osservare la diversa reazione che suscitano nello spettatore femminile, che si identifica, in alcune atmosfere, da sollecitare emozioni profonde. Viviana è come le sue creature, forte e sensibile allo stesso tempo, ricca di parole che scaturiscono da una sensibilità non comune, e allo stesso tempo fragile quando sonda le corde più profonde. L'universo femminile, così complesso e mutevole, ha suscitato da sempre la curiosità degli artisti. Ma nessuno può avventurarsi nei suoi confini meglio di un'artista donna. Ho conosciuto Viviana attraverso la serie di opere "passi di donna", dove il simbolo di una clazatura, declinata in molteplici sfaccettature, ricreava altrettanti stati d'animo dell'essere bambina e donna e donna-bambina. Non un feticismo tipicamente maschileper la clazatura femminile, simbolo di un erotismo ormai sdoganatodalla cultura contemporanea, né una visione pop filgia di derivazioni metropolitane, alla Warhol, ma un atrasfigurazione poetica di sensazioni e sentimenti, di parole e poetiche dell'universo intimo femminile.
Nell’ultima produzione dell’artista, introspezione diventa ricerca ancora più’ profonda. Ed e’ allo stesso tempo un dialogo tra l’artista e lo spettatore, attraverso le sue opere , ma anche un dialogo tra le opere stesse.
Perchè esiste un legame tra una figura e l'altra, una sorta di mondo parallelo fatto di silenzi, pensieri, sogni.
Le bambine di Viviana non sono bambine reali, ne ritratti di adolescenti, ma sono l'essenza dell'essere donna in divenire, e di quell'essere bambina nella donna adulta.
Travalicando i limiti anagrafici correndo sulle corse dell'Io, con quel velo di malinconia che non è tristezza, ma consapevolezza dell’evoluzione emotiva , della complessità dell’universo femminile che forse non riusciremo mai a decifrare in ogni suo aspetto, ma che ne determina il fascino. Stilisticamente le opere di Viviana Graziani hanno una struttura essenziale, le sue figure sono quasi accennate, dando importanza a dettagli espressivi o di atmosfera.
La sua è una pittura evocativa ed emotiva, non tecnica e stilisticamente perfetta.
Ma il suo non vuole essere un esercizio di tecnica dell'arte classica, vuole invitarci nel concetto e nella poetica.
e se ad un primo sguardo possiamo notare imperfezioni stilistiche ed una certa aurea "ingenua.", veniamo poi catturati dall'atmosfera e dalla poesia che le opere infondono.
Il fascino dell'arte sta anche nelle differenze stilistiche, nella possibilità di dare importanze diverse ad elementi compositivi.
Cosi come l'Iperrealismo concentra la sua essenza sulla capacità tecnica con una cura del dettaglio più reale del reale, nella pittura evocativa ed emozionale di Viviana Graziani, la tecnica passa in secondo piano, per dare invece maggiore spazio al contesto, alla poesia, a quelle parole che sentiamo in sottofondo, quasi sussurrate."

Davide Dell'Acqua
D'Art Visual Gallery D'Art Zine
Graziella Buzzi

"Nelle bambine è ravvisabile il mistero della “verita’ che giace al fondo”: la verità di potenzialità esistenziali realizzate o perdute. È in quella età anagrafica e psicologica al tempo stesso, l’età dell’infanzia, che l’autrice ritrova le proprie radici e la “propria” verità. Ognuno di noi difronte a queste bambine puo’ declinare questa “verità”. Ed è in questo il senso profondo dell’atto artistico: offrire una mediazione estetica al vissuto quotidiano, una mediazione estetica che, nella sua unicità, si rende condivisibile, si offre come un dono a chi le si pone difronte. "